venerdì 25 aprile 2008

Uomini contro di Daniela Saresella


"Giù, in valle, si bercia sul 25 aprile da riscrivere, spazzando via i Bobbio, i Galante Garrone, i Revelli, i Bocca, i Dante Livio Bianco ... Qui, nel Santuario di Tirano, in Valtellina, non lontano dal trenino che conduce alla montagna incantata, sta una fra le ultime sentinelle del roveto ardente, come direbbe Jemolo. Ha compiuto novant’anni lo scorso febbraio, padre Camillo De Piaz, servita, 'gemello' di padre Turoldo, ancorato - àncora salvifica - a quella stagione: 'Se mi si toglie la Resistenza, mi si cancella'. C’è Lombardia e c’è Lombardia. C’è prete e prete. Oggi il calendario liturgico celebra Abbondio, il nome santo che nel teatro manzoniano si decomporrà. La pavidità contro il coraggio di 'essere profondamente religioso e insieme festosamente laico' che padre De Piaz ha testimoniato nella Milano fra guerra e dopoguerra, fra libertà e obbedienza, quindi 'meritando' l’esilio nella terra dov’è nato. Non è solito 'passare sempre con il rosso', secondo l’immagine felice di Giuseppe Gozzini, il primo obiettore cattolico italiano, nonché suo biografo? Il crogiuolo della Resistenza ... 'Da cui sortirà un’immensa opera morale, Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, a cura di Pietro Malvezzi e Giovanni Pirelli. Da mandare a memoria. La presentammo alla Corsia dei Servi. A Pirelli, scomparso tragicamente, mi legò un’amicizia profonda. Al funerale 'partigiano', vestiti da frate, partecipammo Davide e io'. Lei e la Resistenza ... 'L’albero da cui discendo ... Una figura su tutte di allora, Eugenio Curiel, l’uomo nuovo del partito comunista, sensibilissimo all’antifascismo cattolico: gli riconosceva, nel Fronte della gioventù, un ruolo fondamentale. Lo vidi il giorno prima che le Brigate Nere lo uccidessero in piazzale Baracca'. Accostare la Resistenza attraverso quali libri? 'Guerra partigiana di Dante Livio Bianco, per esempio. O Partigiani della montagna del mio grande amico Giorgio Bocca. Là dove, però, è l’aspetto militare a rifulgere. Bisognerebbe esplorare ulteriori sentieri: come i rifugiati in Svizzera, in età di arruolamento; coloro che trovarono riparo nei
conventi; quanti finirono nei lager non avendo accettato di combattere nella Rsi'. La Corsia dei Servi, ruotante intorno alla chiesa di San Carlo, nel cuore della Milano haute. 'I Pirelli (alla sorella di Giovanni, Elena, don Milani inviò lettere che sono tra i suoi vertici), i Falck, i Moratti ... Distinguerei. L’alta-borghesia a cui ci si poteva rivolgere schiettamente, ottenendo in cambio una risposta non meno nitida, un sì o un no evangelico. E la borghesia, arroccata nella difesa del particulare, dagli orizzonti angusti'. La Corsia dei Servi ... 'Riprende l’antico nome di corso Vittorio Emanuele. La si ritrova nei Promessi Sposi, il romanzo supremo, supremo l’autore'. Perché? 'Manzoni si convertirà, com’è noto, ma restando illuminista. All’origine del suo cristianesimo ci sono i Lumi, di cui scoprirà, riscoprirà, l’ascendenza religiosa. La mia visione del cristianesimo, del mondo, della Chiesa si muove in questo solco'. Non esclude, dunque, la secolarizzazione ... 'In che cosa consiste l’Incarnazione? Dio si fa uomo, si secolarizza, il sacro diventa profano. Desacralizzare, non, beninteso, dissacrare: ecco il segno distintivo del cristianesimo'. C’è una figura religiosa emblema della modernità? 'Montini, Paolo VI. L’unico Papa veramente moderno, ossia interno alla modernità. Mi chiese di curare l’edizione italiana della Populorum progressio. E’ un’enciclica straordinaria. Come cardine, la liberazione dei popoli oppressi, delle classi soggiogate, delle donne'. La Milano di Montini ... 'Montini che cercò, invano, di proteggere padre Davide, addirittura costretto dal Sant’Uffizio a espatriare, e me ... Ebbene: si ammala Giusto, un figlio di Vittorini. Nella malattia riscopre la dimensione religiosa. Il padre mi chiede di stargli accanto. Con Giusto trascorrerò lunghe ore, sempre alla presenza di Elio. La cosa si viene a sapere. Un giorno, al capezzale di Giusto, poco prima che morisse, arriva Montini: l’arcivescovo si butta in ginocchio davanti all’infermo, un gesto quasi teatrale, che non gli apparteneva ...'.

Vittorini scrittore? 'Resta, credo, Conversazione in Sicilia. Il suo limite si è manifestato nel tempo: così vittima di ogni attualità possibile'. Sarà lei, dopo padre Davide, a pronunciare l’omelia nel Duomo di Milano durante la Messa domenicale di mezzogiorno. 'Mi dividevo con San Carlo. Ad ascoltarmi, tra gli altri, trascinato da Carlino Bo, spesso c’era Montale. Piuttosto muto, di pochi sorrisi. Tra i poeti del nostro Novecento, il più grande. Me lo fece apprezzare, già negli Anni Trenta, e con lui Ungaretti e Quasimodo, padre Giulio Zini, al ginnasio'. E padre Davide poeta? 'L’ho visto nascere. Risale al 1929 il nostro incontro, si arrivava, rispettivamente, dal Friuli e dalla Valtellina. Le sue raccolte migliori: Io non ho mani e Canti ultimi, quando tace la corda dell’eloquenza, quando a risaltare è il vis-à-vis con Dio, fino allo scontro'. Padre Davide e padre Camillo ... 'Abbiamo arato le pietre, / abbiamo radici in tutte le strade / amate più di noi stessi': sono versi che Le ha dedicato Turoldo ... 'E’ in uscita, da Morcelliana, Uomini contro - il titolo, veramente, non mi piace - di Daniela Saresella. Un viaggio nelle traversie ecclesiastiche e non che abbiamo conosciuto. La prefazione è di Michele Ranchetti, lo studioso della Chiesa, di Freud, di Celan, di Rilke da poco scomparso'. La Corsia dei Servi, da Turoldo e da Lei pensata, voluta, come 'un asilo sicuro per chiunque, credente o meno'. 'Non a caso si darà vita dopo il 25 luglio al foglio "L’Uomo". Chiuso, rinascerà terminata la guerra. Lo dirigevano il politico Dino Del Bo, Mario Apollonio, mio professore di Letteratura italiana, il filosofo Gustavo Bontadini. "L’Uomo", uno sguardo vasto sulla condizione umana, di respiro conciliare (il Vaticano II stava maturando). Davide ed io fummo invitati ad aderire a una Federazione di circoli cattolici: non accettammo, va da sé'. A proposito di Concilio ... 'Sì, il Concilio. Com’è appannato. La Chiesa di Ratzinger è incentrata sull’identità. Io invece ho una visione pluralista dell’identità. L’ecumenismo non sta segnando il passo? Si torni a quell’aurea epoca. Se ne riscoprano i protagonisti. Come il rettore della Cattolica Giuseppe Lazzati, osteggiato e vilipeso da Comunione e Liberazione'. Credenti e non credenti ... 'Di tanto in tanto, in libreria - ne ho fondate ben due: la Corsia dei Servi e la nuova Corsia dei Servi - entrava Dino Buzzati. Una inimitabile eleganza. Lo scrittore? Certo, Il deserto dei tartari ... Ma era forse superiore il giornalista. Gli ha nuociuto il paragone, insostenibile, con Kafka'. Lei dal 1957 ha fatto ritorno a Madonna di Tirano, tale la sua irrequietezza ... 'Da sempre. L’origine della specie di Darwin, libro all’Indice, che leggevo di nascosto, mi valse l’espulsione dal Seminario. Da Tirano scendevo a Milano però quasi ogni settimana. Vi fu il periodo in cui seguii i cosiddetti detenuti politici. Partecipai, in palazzo Serbelloni, corso Venezia, all’incontro fra Montanelli, rivelatosi specialmente cavalleresco, e i giovani che lo avevano gambizzato'. Quali visite a Tirano? 'Grazia Cherchi, editor e critico letterario, una voce dei "Quaderni piacentini". Era mia ospite quando si aggravò. Giunta a Milano, morì. Mi donò la sua penna'. E poi? 'Mario Soldati. Una banca gli commissionò L’avventura in Valtellina. Gli feci da cicerone. Ma non ero l’unico ad assisterlo. Esigette che gli trovassero un giocatore di scopone per tirare notte. Aveva un rapporto divertito con la vita'. Tirano ... Come non pensare a Bernanos, al Diario di un curato di campagna? 'Ulteriore libro essenziale. Il parroco che confessa la propria inettitudine soprannaturale'. 'Tutto è grazia', assicura quel parroco. E così? 'Tutto può essere trasformato in grazia'. Potrebbe essere l’incipit di un’omelia che riconcilierebbe il viaggiatore Piovene con il santuario di Tirano. Assistette a una predica che turbò il suo animo liberale: 'Girare poco, stare in casa e aprire qualche libro di sana lettura ...'." (da Bruno Quaranta, Padre Camillo: 'Mi resta solo la Resistenza',"TuttoLibri", "La Stampa", 19/04/'08)

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